Non c’è lusso senza qualità. LVMH spiega: “Les Journées Particulières per dire che non siamo solo finanza”

“In quegli anni ero piuttosto frustrato dall’immagine che proiettavamo. Di LVMH veniva percepita soprattutto l’attività finanziaria. Ma io vedevo altro, il lavoro dei nostri artigiani”. Per questo Antoine Arnault, figlio del ceo Bernard nonché direttore generale di Berluti e presidente di Loro Piana, si è inventato Les Journées Particulières: per ribadire all’opinione pubblica il cuore manifatturiero dell’holding di famiglia. Quando Arnault fa riferimento a “quegli anni”, si riferisce al periodo della “guerra del lusso” per il controllo di Hermés. Ma il suo discorso rimane sempre valido, tant’è che il progetto va avanti. Diciamo così: Les Journées Particulières sono un pro-memoria. Quando si parla di industria del lusso, spesso i media riempiono le pagine (e quindi gli occhi del lettore) di mirabolanti numeri di bilancio, incredibili progressioni percentuali, ciclopiche operazioni finanziarie. Ma se le holding dell’alta gamma sono capaci di tanta magnificenza, dipende dalla qualità del prodotto che offrono al mercato. Per questo il gruppo LVMH organizza “Le Giornate Particolari”. Le prossime sono in programma dal 12 al 14 ottobre: in 13 Paesi 3.000 artigiani del gruppo apriranno le porte a clienti e curiosi per svelare il retroscena del proprio lavoro. “È un’idea che mi è venuta in mente 7 anni fa – spiega Arnault a L’Economia –, le cose migliori certe volte possono nascere dalla frustrazione. Ho pensato che sarebbe stata una buona idea aprire i nostri laboratori perché le persone vedessero come nascono i nostri prodotti”. Les Journées Particulières servono a ricordare a tutti che il lusso non potrebbe essere potere finanziario, se non fosse prima alto livello manifatturiero.

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