Per qualità, coerenza o chissà che, Chanel alza ancora i prezzi

Per qualità, coerenza o chissà che, Chanel alza ancora i prezzi

Chanel alza ancora il prezzo di alcune borse. Non lo fa perché rivaleggia con Hermès, dice, ma perché la qualità dei suoi prodotti è aumentata e perché vuole armonizzare i prezzi, così da arginare il mercato parallelo. Lo ha spiegato Bruno Pavlovsky, presidente di Chanel: nell’ottica della qualità e della sostenibilità, le sette concerie del gruppo, situate in Francia, Spagna e Italia, stanno aggiornando i metodi di lavorazione.

Chanel alza ancora i prezzi

A partire dal 3 marzo Chanel ha aumentato il prezzo dei quattro modelli principali di borse della collezione primaverile prêt-à-porter. Quanto? Del 6% nella zona euro, del 5% nel Regno Unito, dell’8% in Giappone, del 5% in Corea del Sud e del 2% a Hong Kong. Nessun ritocco in USA e Cina. È la sesta volta che la griffe aumenta i prezzi dall’inizio della pandemia, ed è la seconda volta nel giro di sei mesi. Per non considerare l’aumento, confermato dallo stesso Pavlovsky dei prezzi delle Coco Handle, Business Affinity e Boy Bag With Handle il 15 gennaio scorso.

 

 

Tutti i perché

Perché un nuovo aumento? Il dirigente ha negato che sia una strategia per competere con Hermès. “La costruzione delle nostre borse è diversa da quella di Hermès, così come i materiali. Anche il modo di indossarle è diverso – ha detto a WWD -. Quindi sì, siamo in competizione con Hermès, ma non siamo in competizione su una borsa specifica”. Le motivazioni principali sono racchiuse in due punti. Il primo è l’aumento della qualità dei prodotti. Chanel ha investito molto per migliorare la qualità delle sue borse e assicurarsi che soddisfino i suoi standard di responsabilità ambientale. “Abbiamo un prodotto di valore che richiede impegni reali e investimenti reali per garantire la sua esistenza per i prossimi 20 anni“.

Contro il parallelo

Il secondo punto è la politica di armonizzazione dei prezzi. Introdotta nel 2015, ha l’obiettivo di limitare alla soglia del 10% le differenze di prezzo tra le diverse aree. “Vogliamo offrire lo stesso prezzo ovunque per limitare il mercato parallelo”, ha spiegato il dirigente di Chanel. (mv)

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