Quali sono “le prospettive di mercato in un’economia di guerra”?

Quali sono “le prospettive di mercato in un’economia di guerra”?

Gli analisti dicono che il lusso è in fase di “normalizzazione”. Finito nel corso del 2023 il boom post-Covid, i grand brand riassestano le performance di crescita in fascia “single digit growth” (entro il +9% in media, insomma). Peccato che, come vi raccontiamo sul numero 2 – 2024 (dal titolo “Le Prospettive di Mercato in un’Economia di Guerra”), che la normalizzazione del lusso passi anche da strategie che non hanno più sul prodotto il proprio baricentro. E la cronaca di queste settimane, dominate dai venti di crisi sul distretto toscano della pelletteria, dà la misura delle difficoltà della filiera.

 

 

Un numero per raccontare la congiuntura

La guerra russa di aggressione all’Ucraina è ormai cronica. Il raid compiuto da Hamas in Israele il 7 ottobre e la conseguente reazione di Tel Aviv hanno aperto un nuovo fronte con ricadute regionali, come la crisi del Mar Rosso. Che ha mandato in tilt la logistica globale e dato una scossa inflazionistica ai costi delle attività delle PMI. La congiuntura è molto complessa, o sfidante come si suol dire. Ne parliamo sul numero di febbraio del nostro mensile con imprenditori, osservatori e addetti ai lavori, guardando ai plurimi aspetti della situazione (che investe la catena del valore, abbiamo visto, ma condiziona inevitabilmente l’umore del pubblico finale). Non solo, sul mensile La Conceria n. 2 – 2024 ci sono anche approfondimenti su altre questioni di attualità. Come un focus sullo strano caso Stella McCartney LTD, brand dalla grande esposizione mediatica cui non corrisponde equivalente successo commerciale, e sul mercato dei content creator dopo il Pandoro-gate.

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