Adesso Report attacca anche Gucci

Nuovo attacco alla moda e al lusso da parte di Report, la trasmissione d’inchieste di Rai3. Ieri sera, infatti, è andato in onda un servizio che sarebbe nato dall’autodenuncia di un artigiano, Aroldo Guidotti, che lo scorso giugno scorso ha inviato questa mail al programma: “Non c’è bisogno di fare Sherlock Holmes per vedere che alle 11 di sera a Scandicci ci sono fabbriche e laboratori tutti illuminati dove lavorano i cinesi. Io stesso li ho assunti a 4 ore, ma loro ne lavorano almeno 16 al giorno. Questo è il gioco che ci sta ammazzando. I cinesi lavorano 150 ore di più di quelle segnate”. Nel mirino questa volta è finito Gucci che “col Made in Italy fa profitti per un miliardo di euro”, “i cinesi lavorano dalle 9 di mattina alle 23 e le borse modello Bamboo da 1800 euro le assemblano loro” e via di questo passo. Gucci ha replicato con una mail contenente la sua certificazione di responsabilità sociale, varata cinque anni fa, e sottolineando che “Report compara in maniera errata il prezzo di una borsa al pubblico con il costo di una singola fase di lavorazione. I 24 euro citati dal servizio si riferiscono solo all’assemblaggio parziale e non considerano minimamente, ad esempio, il costo della pelle, il costo del taglio, quello degli accessori, il confezionamento, la spedizione e tutto quanto necessario a rendere la borsa disponibile in negozio, fattori che moltiplicano fino a 25 volte quel numero”.

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