Richemont emette bond per 2 miliardi: non è una pausa, è un reset

Richemont emette bond per 2 miliardi: non è una pausa, è un reset

Richemont emette bond per 2 miliardi e rafforza la liquidità per prepararsi a una crisi pandemica di lunga durata. In altre parole, secondo il presidente del gruppo svizzero, Johann Rupert, quello che stiamo vivendo “non è una pausa, è un reset”. “Sono molto preoccupato per l’economia globale e per il fatto che molti politici promettono cose che non sono realizzabili” ha sottolineato Rupert.

Richemont emette bond per 2 miliardi

Richemont ha annunciato di aver concluso la collocazione di 2 miliardi di euro di bond. Una manovra che segue il solco di quella di Kering, che lo scorso 6 maggio ha emesso obbligazioni per 1,2 miliardi di euro. I 2 miliardi di Richemont si suddividono in 3 tranche: 500 milioni di euro in scadenza nel 2028 (cedola al tasso dello 0,75%), 850 milioni al 2032 (tasso a 1,125%), 650 milioni al 2040 (tasso a 1,625%)

La prudenza, prima di tutto

“Sebbene Richemont abbia un bilancio solido e risorse di cassa più che adeguate – spiega Burkhart Grund, Chief Finance Officer di Richemont – riteniamo sia prudente garantire ulteriore liquidità per far fronte a tempi potenzialmente più difficili”. Una prudenza, quella della multinazionale più volte ribadita dal presidente Johann Rupert, distante dalle considerazioni di molti altri gruppi del lusso, come LVMH, che stimano una ripresa in tempi brevi. Secondo Rupert, infatti, ci saranno “gravi conseguenze economiche” per un periodo che potrebbe (anche) allungarsi fino ai prossimi tre anni. “Siamo fortunati, perché eravamo preparati a una recessione. Covid-19 ha semplicemente accelerato quello che sarebbe probabilmente accaduto in ogni caso. Nessuno può prevedere ora quando vedremo tornare alla normalità l’attività economica”.

Posizione di cassa

Come riporta Bloomberg, Rupert ha anche assicurato che Richemont ha abbastanza liquidità per sostenere la crisi, grazie ad una posizione di cassa netta di 2,4 miliardi di euro e un modello di business sempre più flessibile. Liquidità ulteriormente rafforzata con i bond da 2 miliardi di euro. Quest’anno le azioni di Richemont sono diminuite del 31%, mentre quelle di LVMH sono scese del 20% e quelle di Kering del 28%. (mv)

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