Slimane contro Kering: dopo i 13 milioni per la clausola di non-concorrenza, ora ne vuole altri 10

Nessuna pietà per i vecchi datori di lavoro: prima la bara di O’ Shea per Brioni, poi le carte bollate di Slimane per Kering. Hedi Slimane (nella foto), ex direttore artistico di Yves Saint Laurent, ha citato in giudizio il colosso francese della moda per vedersi riconosciuta una cifra vicina ai 10 milioni di dollari quale parte variabile del suo compenso nell’ultimo anno alla guida della griffe francese. A rendere pubblica la notizia è l’agenzia di stampa AFP. Si arricchisce così di un nuovo capitolo il contenzioso tra Slimane, in passato stilista anche per Louis Vuitton e Dior, e YSL, griffe che ha guidato dal 2012 allo scorso primo aprile. Tra le due parti è già in corso un’altra querelle giudiziaria, che ha visto lo scorso giugno Kering condannata a pagare 13 milioni di dollari al suo ex dipendente in virtù della clausola di non concorrenza. Neanche questa vicenda si può considerare conclusa, perché il colosso del lusso ha presentato ricorso contro il verdetto. In una separazione che non si può definire pacifica, spicca anche l’appuntamento del prossimo 19 ottobre, quando il tribunale commerciale di Parigi si deve esprimere sulla richiesta di Slimane di applicare il patto parasociale che lo metta in condizione, in qualità di azionista di minoranza di Yves Saint Laurent, di ottenere informazioni riservate sulla griffe. Della battaglia Kering-Slimane sentiremo parlare a lungo. (rp)

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