Tre anni di crescita (dal 2012 al 2014, con punte del +50%) e un 2015 in calo del 6%, per un fatturato di 146 milioni di euro. Stefano Ricci, griffe maschile di luxury lifestyle, ha archiviato un anno complesso, caratterizzato dai problemi russi (-2,5%) e cinesi (-9%): “Fortunatamente l’America ha segnato una crescita del 13% e altre aree hanno chiuso in pareggio”. Situazione che porta il brand a rimandare l’IPO per entrare in Borsa: “Visto che l’azienda continua ad autofinanziarsi – dice Niccolò Ricci, ad della maison -, non abbiamo fretta per la quotazione, che per il momento è rimandata a non prima del secondo semestre dell’anno prossimo”.
Stefano Ricci: l’IPO può attendere
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