Tapestry: le vendite crescono (+33%), ma gli investitori sono cauti. Pesano le incertezze di Spade e Weitzman

Tapestry raggiunge gli obiettivi, ma il calo delle vendite comparabili di Kate Spade (-9%) e una prospettiva incerta per Stuart Weitzman frenano gli investitori. Nel terzo trimestre fiscale (gennaio-marzo 2018), il gruppo americano ha fatto registrare un aumento del 33%, grazie soprattutto all’acquisizione di Kate Spade. Le vendite di Coach, che pesano per il 73% del totale, sono aumentate del 6% (+3% quelle comparabili), quelle comparabili di Kate Spade sono calate del 9%, +5% per Stuart Weitzman che però ha generato una perdita operativa. Nei primi nove mesi dell’esercizio, tra luglio 2017 e marzo 2018, Tapestry ha aumentato i ricavi del 31% a 3,633 miliardi di euro e prevede di mantenere il tasso di crescita del 30% per chiudere l’esercizio annuale con un fatturato di circa 4,876 miliardi di euro. Gli utili dovrebbero aumentare del 20% rispetto all’anno precedente. Il ceo Victor Luis ha giustificato che i risultati non eclatanti di Stuart Weitzman sono stati influenzati negativamente da ritardi di produzione e ridotte vendite di alcuni articoli classici. Per Kate Spade, gli analisti hanno attribuito il calo delle vendite alla riduzione delle promozioni e al ritiro dei prodotti da alcuni grandi magazzini in difficoltà: strategie decise con l’obiettivo di elevare l’esclusività del brand. (mv)

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