L’indoratura di HSBC fa bene al lusso. I suoi titoli sono in rialzo in Borsa. “È arrivato il momento di essere un po’ più positivi per il lusso” afferma l’analista di HSBC Erwan Rambourg. Che ha migliorato il rating da “hold” a “buy” per i titoli di LVMH e Kering. E ha declassato Hermès a “hold”. Ma ora al lusso servono idee e prezzi. E spiega il perché.
Al lusso servono idee e prezzi
Gli analisti HSBC prevedono che le vendite del lusso nel secondo semestre del 2025 si riprenderanno leggermente (+2,9%). E nel 2026 il settore tornerà a una crescita decente e redditizia. Questo perché i marchi stanno iniziando a trovare delle soluzioni dopo aver sofferto “di avidità (con il rialzo dei prezzi, ndr) e di mancanza di creatività”. Una creatività che sembra si sia risvegliata nelle fasce di prezzo più abbordabili. Rambourg crede ad un’inversione di tendenza in Cina e sottolinea come negli Stati Uniti non veda “uno scenario terribile”. Lo riporta WWD.
Fine del tunnel
Rambourg, analista considerato “ottimista” sul lusso, è il primo a parlare di fine del tunnel. Ma sorprende ancora di più nella valutazione dei player. “Crediamo nel rimbalzo di Dior, pensiamo che il contenimento dei costi di LVMH andrà in qualche modo verso la difesa del margine, e ci sono anche molte opportunità per il gruppo di semplificare la sua struttura” scrive HSBC per spiegare il miglioramento del rating del colosso guidato dalla famiglia Arnault. Rambourg crede anche nel lavoro del nuovo CEO di Kering Luca de Meo. “Pensiamo che i probabili cambiamenti introdotti (da de Meo, ndr) ridurranno il rischio” sulle azioni. Mentre, sebbene Hermès resti sopra la media del settore, HSBC non prevede una consistente accelerazione delle vendite nel secondo semestre 2025.
La fascia di mezzo
Riguardo ai prezzi, la stessa HSBC ritiene che Coach, Ralph Lauren, Longchamp e Burberry stiano apparentemente beneficiando, e in maniera notevole, di quella fascia di mercato lasciata vuota dai marchi di lusso premium che, alzando i prezzi, sono fuori dalla portata di molti consumatori aspirazionali. Che devono essere recuperati. Perché, come ha affermato Morgan Stanley, i marchi di lusso “non possono più giocare con la leva dei prezzi ma dovranno di nuovo rivolgersi alla classe medio-alta” se vogliono crescere. Lo scrive WWD. Il Sole 24 Ore ci riporta però alla realtà dei fatti facendoci notare come, al di là del rialzo odierno, i titoli del lusso viaggino ai minimi degli ultimi 15 anni. Non solo. Il rapporto prezzo-utili è ai minimi degli ultimi 15 anni. Per LVMH il prezzo delle sue azioni è 21 volte il suo utile, un rapporto in calo rispetto allo scorso anno. Per Kering il rapporto prezzo/utile è a 36,3 volte e per Hermès è a 49,5 volte. (mv)
Foto Louis Vuitton
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