Un brutto 2016, ma era previsto. Un buon inizio 2017, “che rassicura”. Roberto Cavalli riaccende i motori

Bilancio 2016 negativo, ma fiducia per il 2017. La griffe Roberto Cavalli, posseduta al 90% dal fondo Clessidra, ha chiuso lo scorso esercizio annuale con ricavi pari a 155,2 milioni di euro (-13,6% sul 2015), Ebitda (margine operativo lordo) negativo per 26,1 milioni di euro e una perdita di 55,2 milioni di euro. A pesare sul bilancio sono stati i costi della ristrutturazione, gli investimenti nel percorso di ristrutturazione aziendale, il programmato taglio di 200 dipendenti, poi scesi a 84, a seguito di una serie di accordi sindacali, la razionalizzazione degli store monomarca e il trasferimento del quartier generale da Milano all’Osmannoro (Firenze). “Il bilancio 2016 è in linea con le previsioni e non ci sono sorprese” commenta l’amministratore delegato Gian Giacomo Ferraris (nella foto), in carica da agosto 2016. “Su quelle basi abbiamo avviato in soli due mesi un piano di riorganizzazione e rilancio che sta producendo i primi risultati. Le vendite dirette sono già stabilizzate, se non in leggera crescita, nel primo trimestre 2017. Siamo davvero incoraggiati da questi primi segnali”. Obiettivo? Il ritorno alla redditività nel 2018. Resta, però, ancora da sciogliere il nodo legato al futuro direttore creativo, vacante dallo scorso ottobre, quando Peter Dundas lasciò l’incarico. (mv)

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