Un viaggio a Valvigna, nel cuore della pelletteria Prada

Un viaggio a Valvigna, nel cuore della pelletteria Prada

“Dobbiamo utilizzare la maggior parte possibile della pelle. Ma questa è una borsa di lusso che deve durare nel tempo, quindi non possiamo accettare imperfezioni”. Ad affermarlo è Samuele Checchi, responsabile modelleria Prada donna a Valvigna (Arezzo). La qualità della pelle è così importante per una borsa della griffe che il gruppo ha acquisito una partecipazione del 43% nella conceria toscana Superior. La borsa presa in esame è la Prada Galleria, la più complessa. Occorrono 100 componenti diversi e un’intera giornata di lavoro per realizzarla.

La borsa Prada Galleria

La borsa Galleria è stata disegnata nel 2007. Prende il nome dal flagship originale del marchio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Il Telegraph ci racconta come la realizzano a Valvigna (nello stabilimento di 30.000 metri quadrati coperti e altrettanto esterni) dove lavorano 800 persone. Ma solo l’artigiano che ha almeno 5 anni di esperienza alle spalle può mettere le mani su questa borsa. “Sono anni che facciamo la Galleria, ma la reinterpretiamo continuamente”, afferma Checchi. Che precisa come, a differenza di altre pelletterie del lusso, ogni artigiano Prada è esperto di ogni fase del processo produttivo. Mentre di solito ogni artigiano è esperto di una sola fase di lavorazione.

 

 

“Bertelli supervisiona tutto”

Checchi rivela come Patrizio Bertelli, che con la moglie Miuccia Prada gestisce il gruppo, sia “molto concentrato sulla pelletteria”. Tant’è che per realizzare i prototipi “vuole che i modellisti facciano il loro lavoro manualmente, perché non si può avere questo tipo di sensibilità con un computer” scrive il Telegraph. “Il signor Bertelli supervisiona tutto, dal primo modello al campione finito. Tutto. Sempre”, aggiunge Checchi.

La pelle Superior

La borsa Prada Galleria si realizza con la pelle saffiano incrociata tipica di Prada. In prevalenza se ne impiega la parte centrale, più omogenea di spessore rispetto alle parti laterali. “Dobbiamo utilizzare la maggior parte di pelle possibile ma non sono tollerate imperfezioni” afferma Checchi. Sulla partecipazione di Prada nella conceria Superior, il direttore industriale Massimo Vian afferma: “Volevamo controllare l’intera catena di fornitura. Ci sono alcuni segreti tecnici che appartengono a quella conceria della cui gestione siamo ora molto attivi”. (mv)

Foto da Prada

 

 

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