Brasile, JBS non smobilita, anzi assume. Ma la carne rossa soffre

annuncia la ricerca di personale per coprire 3.000 posizioni in Brasile

Da un lato il più grande operatore brasiliano, il gruppo JBS, che non smobilita, anzi assume. Dall’altro una filiera della carne che, nel complesso, qualche problema comincia ad averlo. Il Coronavirus piomba sulla zootecnia di Brazilia e, in pochi giorni, ne condiziona le attività.

JBS non smobilita, anzi assume

JBS annuncia la ricerca di personale per coprire 3.000 posizioni in Brasile. I vertici della multinazionale, che nel Paese gestisce 130 stabilimenti in circa 100 municipalità, lo hanno annunciato in una conference call con gli azionisti. La stessa nella quale, riporta Globalmeat News, il gruppo si è impegnato a mantenere, malgrado la crisi, intatti i livelli occupazionali: cioè i 240.000 addetti che ha nel mondo. Tornando al Brasile, JBS conferma anche gli investimenti già pianificati nel Paese per 8 miliardi di real (circa 1,4 miliardi di euro) in 5 anni.

Ma la carne rallenta

Malgrado i segnali incoraggianti di JBS, la zootecnia brasiliana rallenta. Lo segnala l’associazione dell’agroindustria CNA. Nel Paese sono già 11 i macelli ad essersi fermati. La circostanza ha portato in cinque giorni alla svalutazione del 3,5% medio del prezzo del bestiame vivo. I consumi interni di carne rossa, intanto, cedono: soprattutto, riporta Beefpoint, calano gli acquisti dei tagli pregiati. Non soffre ancora l’export, perché la domanda, specie asiatica, rimane forte. Ma i problemi della logistica rendono difficili non solo il trasporto del materiale, ma anche della documentazione necessaria.

 

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