Brasile, per la pelle il 2019 inizia in salita: il valore dell’export crolla e perde il 24,5%

Il 2019 inizia con il piede sbagliato per la pelle brasiliana. Nei primi due mesi del nuovo anno il valore delle esportazioni di materia prima è diminuito del 24,5% rispetto allo stesso periodo del 2018. Complessivamente, in volume, tra gennaio e febbraio dai confini brasiliani sono usciti 31,2 milioni di metri quadrati di pelli, vale a dire il 3,7% in meno di quanto registrato all’inizio dell’anno scorso. Il wet blue ha pesato sul totale per il 52,7%, il finito per il 40,6%, il crust per il 6,7%. Nel dettaglio: il volume di wet blue esportato è cresciuto del 14% quello del finito è calato del 9,2%, mentre il crust è cresciuto del 17,5%. Questo ha comportato introiti inferiori per conciatori e commercianti. C’è da dire, però, che il 2018 è stato un anno importante per la filiera brasiliana che ha registrato aumenti nella produzione ai macelli in 17 dei 27 stati federali, per 31,9 milioni di bovini abbattuti (+3,4% in più su base annua), generando una maggiore disponibilità di materia prima conciaria. Allo stesso tempo, le concerie hanno comprato il 3% in più di pelli grezze. Il trend positivo relativo alla macellazione pare, comunque, continuare. Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, i conferimenti sono stati 3,9 milioni, l’1,3% in più dello stesso periodo del 2018.

Foto CICB

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