Etiopia, il protezionismo sul sale manda in tilt le concerie

Etiopia, il protezionismo sul sale manda in tilt le concerie

Un paradosso conciario nel Corno d’Africa. È quello che sta vivendo l’Etiopia, dove Regione degli Afar ha deciso una forma di protezionismo sul sale che blocca le forniture alle industrie manifatturiere, in particolare della filiera della pelle. In quest’area nordorientale del paese africano ci sono 36 milioni di quintali di sale chiusi nei depositi da una strana dinamica di protezionismo interno. Il sale, racconta la stampa locale, raggiunge le altre regioni dell’Etiopia solo in groppa ai cammelli solo grazie al contrabbando.

Le ragioni del blocco

Fino all’anno scorso, a estrarre e distribuire il sale degli Afar erano sia imprese private che l’Etiope Industrial Inputs Development Enterprise (EIIDE), di proprietà statale. Una nuova direttiva regionale ha limitato il commercio alla Afar Mining Corporation, che non però è in grado di soddisfare la domanda. Secondo le autorità, questo ha dato origine a una crescente pratica di contrabbando di sale da Afar utilizzando i cammelli. I dati sono chiari: la fornitura di sale industriale alle concerie etiopi ha registrato un drammatico calo di volume negli ultimi sei mesi. Meno di due terzi dei 158.000 quintali di sale grezzo sono stati effettivamente consegnati, secondo un rapporto del Ministero dell’Industria etiope, nella prima metà dell’anno finanziario.

 

 

Il protezionismo sul sale scatena i contrabbandieri

“Siamo costretti a consegnare alle industrie il sale di contrabbando sequestrato, per poter mantenere le industrie in funzione. Ma questo non è affatto sostenibile – ha ricordato in Parlamento il ministro per l’Industria, Terekegn Bululta –. Abbiamo discusso più volte con i funzionari dell’amministrazione regionale di Afar, ma non sono state adottate misure per porre fine al protezionismo esclusivo imposto al sale”. La situazione è quindi in stallo totale: molte concerie hanno dovuto bloccare la produzione, la pelle va al macero e il sale, che pur abbonda nella Regione degli Afar, è bloccato da un’interpretazione delle regole di distribuzione che confliggono con gli interessi economici e commerciali dell’intera Etiopia. (aa)

In foto (Shutterstock) carovana di cammelli negli Afar

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