Il Brasile accusa: cosa c’è dietro 2 mesi di stop cinese alla carne

Il Brasile accusa: che c’è dietro 2 mesi di stop cinese alla carne

Dietro lo stop cinese all’importazione di carne brasiliana non ci sarebbe solo la paura della BSE. Il Paese asiatico, secondo quanto riporta la stampa sudamericana, avrebbe colto l’occasione per testare una strategia commerciale e protezionista. Il blocco delle importazioni perdura da quasi due mesi. Il governo di Pechino starebbe cercando di intervenire indirettamente sulla dieta della popolazione, riducendo il consumo di carne. Intanto, i container brasiliani sono fermi nei porti e ora le aziende devono trovare una soluzione. Tra cui riportarli a casa pieni.

Quasi due mesi di stop cinese

A inizio settembre negli allevamenti brasiliani si sono segnalati alcuni casi di BSE. Subito la Cina ha sospeso le importazioni di carne. Più che la paura di importare la “mucca pazza”, i media brasiliani sostengono che a motivare la scelta ci sia l’intenzione di rappresaglia. Pechino vorrebbe punire le posizioni critiche assunte da alcuni funzionari governativi di Brazilia. Lo stop ha superato i 50 giorni, facendo crollare i prezzi di oltre 40 reais (più di 6 euro). Difficile che la Cina riprenda ad acquistare a queste cifre. Ma i produttori locali, come sottolinea beefpoint.com.br, devono fare i conti anche con i container bloccati nei porti cinesi. Ora gli esportatori hanno ricevuto l’ordine di richiamare i cargo. Significa farli tornare carichi come li avevano spediti oppure destinarli ad altri porti.

 

 

Molto più della paura di BSE

Alcuni addetti ai lavori sostengono che dietro la decisione di bloccare le importazioni vi sarebbe molto di più. Durante un webinar di cui scrive beefpoint.com.br, ha detto la sua Conrado Beckerman, fondatore di una società di importazione di carne in Cina e oggi consulente per aziende cinesi. Secondo Beckerman Pechino starebbe cercando di ridurre il consumo di combustibili fossili. Per questo vuole evitare le importazioni di grandi quantitativi di carne bovina. Anche a costo di imporre cambiamenti profondi nella dieta della popolazione, da orientare verso le verdure o la carne di maiale, che in Cina costa 4 volte meno. Il governo avrebbe rafforzato alcune relazioni commerciali per importare proteine animali, ad esempio dalla Russia, per dipendere meno dai paesi sudamericani. (art)

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