Il trimestre della pelle USA, il buon aprile di quella brasiliana

Il trimestre della pelle USA, il buon aprile di quella brasiliana

I trader statunitensi di materia prima conciaria archiviano un primo trimestre dell’anno così così. Già, perché se nel complesso l’export è aumentato sia in volume che in valore (rispettivamente +53% e +8%), il dettaglio delle pelli wet blue segna un rallentamento. Di converso, la filiera brasiliana può salutare un buon aprile, dove l’eccellente performance (+74% su base annua in valore) è guidata dalle pelli finite.

Un trimestre così così

Tornando alla materia prima USA, i dati elaborati da LHCA fotografano un primo trimestre difficile per il wet blue. Secondo l’associazione dei trader e dei conciatori, il fatturato estero delle pelli semilavorate è calato del 18%. Nel periodo, in particolar modo, la destinazione aggregata Cina e Hong Kong segna il -31%, mentre l’Italia il -24% e il Vietnam il -22%. Fanno da contraltare i picchi di acquisti da Messico (+261%), India (+96%) e Brasile (+74%).

Buon aprile

La performance brasiliana è una spia dello stato di salute del settore. Dopo un marzo nel segno della ripresa, CICB (sigla di riferimento della filiera locale) certifica un mese di aprile più che positivo. Nel quarto mese dell’anno il fatturato estero delle wet blue cresce del 27%, mentre quello delle finite del 56%. Mentre la Cina si conferma la prima destinazione, l’Italia segna “un incremento degli acquisti in valore (+ 36,5%)”, che s’accompagna però “a un calo del volume (‐5,2%)”.

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