India, l’export dell’area pelle comincia a far paura: i conciatori guardano agli USA per diversificare, i calzaturieri chiedono meno tasse

Segno meno per l’export di pelli indiane. Stando a quanto fatto sapere dal Council for Leather Exports (CLE), nel periodo di dodici mesi tra 2016 e 2017 sino a tutto febbraio scorso le esportazioni totali di pelli sono calate da un anno all’altro del 4,12%. Nell’anno fiscale 2017, il controvalore dell’export risulta essere pari a 5,1 miliardi dollari, ovvero in calo dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente considerando le fluttuazioni nel cambio con la rupia indiana. Non vanno molto meglio gli altri settori merceologici. Stando ai dati comunicati ancora da CLE per il periodo aprile-gennaio 2017, l’export di calzature in pelle (1,7 miliardi di dollari) è in calo dello 0,7%, mentre l’abbigliamento in pelle arretra del 4,4% (458 milioni) e gli accessori registrano il -5,1% (1,1 miliardi). La filiera pelle è in fermento. Adesh Gupta, presidente di Liberty Shoes (colosso indiano distribuito in 25 Paesi dalla capacità produttiva di 6.000 paia al giorno) chiede al Governo locale e nazionale l’abbassamento delle tasse per rilanciare investimenti e occupazione. Israr Ahmed, presidente di CLE degli Stati indiani del sud, invita invece a rivedere le strategie di internazionalizzazione. Secondo la sua analisi, il calo dell’export è dovuto all’instabilità dei mercati europei. Per questo, puntare sul mercato USA, come hanno intenzione di fare gli esportatori indiani, sarà decisivo nel corso del 2017 per fare ripartire l’export di pelli dall’India. (ap/rp)

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