La Cina spinge ricavi e guadagni di JBS. Il colosso brasiliano della carne ha stabilito il record di fatturato nel 2021. Con 350,7 miliardi di real (71 miliardi di dollari) segna il +30% sul 2020, grazie ad un ottimo ultimo trimestre nel quale ha superato le aspettative degli analisti. L’utile netto è di 20,5 miliardi di real (circa 4,2 miliardi di dollari), ovvero il 345,5% in più rispetto al 2020. JBS annuncia l’inizio della produzione di fertilizzante organico dal riutilizzo dei residui delle operazioni interne.
Gli investimenti
“Questi risultati dimostrano la nostra eccellenza operativa – è il commento di Gilberto Tomazoni, CEO globale di JBS –. Nonché l’ottimo lavoro svolto dai nostri 250.000 dipendenti e la capacità di fornire allo stesso tempo utili e crescita a breve termine”. Lo stesso CEO ha ricordato gli investimenti compiuti nel 2021. Tra le acquisizioni anche quella operata in Italia, dove attraverso la consociata Rigamonti JBS ha comprato King’s group (marchi King’s e Principe) per 82 milioni di euro.
La Cina spinge il bilancio 2021
Il 2021 di JBS ha avuto due spinte. La prima è arrivata dagli Stati Uniti, dove il gruppo ricava la maggior parte delle sue entrate totali. Qui la domanda di carne bovina è rimasta al di sopra della capacità di fornitura, a beneficio dell’attività interna e di esportazione del gruppo. Anche la domanda asiatica di carne bovina statunitense è rimasta forte. Bene anche l’attività di carne suina negli Usa e la resilienza delle sue operazioni di pollame. La seconda è la crescita del mercato cinese “che ha aumentato la sua quota mese dopo mese ed è già diventata la terza destinazione più grande per le esportazioni”.
Buone prospettive
“Nel 2021 abbiamo consolidato le basi che sosterranno la crescita dell’azienda nei prossimi anni – sono le parole di Tomazoni –. Nel 2021 abbiamo assunto quello che considero l’impegno più importante di JBS: essere Net Zero entro il 2040”. (mv)
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