“Se la pelle la esportiamo grezza, il Paese non ne beneficia”: anche in Tanzania spira il vento del protezionismo

“Conciamole in patria, così sviluppiamo l’industria e l’occupazione a beneficio dell’intero Paese. Basta esportare le pelli grezze”. Anche in Tanzania spira il vento del protezionismo conciario. Il presidente dell’Autorità per il Commercio (TANTRADE), come riporta leatherbiz.com, invita gli operatori nazionali a non destinare tutte le pelli grezze prodotte nel Paese all’export. Secondo i dati della stessa autorità, a fronte di appena 250.000 pelli conciate in loco, ogni anno partono 3,1 milioni di pelli di vacca, 2,8 milioni di capra e 550.000 di pecore alla volta di Turchia, Italia, India e Cina.

 

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