La Scozia si rifiuta di ridurre le mandrie per il climate change

La Scozia si rifiuta di ridurre le mandrie per il climate change

Ridurre del 27% le mandrie e le greggi del Paese entro il 2040 per essere sicuro di centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Era questo il consiglio che CCC (Climate Change Committee, l’ente britannico che assiste i governi e i parlamenti del Regno Unito nel contrasto al cambiamento climatico) aveva rivolto alla Scozia. E che Edimburgo ha cortesemente rispedito al mittente. “Otterremo lo stesso i risultati posti dalla Net Zero Coalition delle Nazioni Unite – ha detto Mairi Gougeon, segretario di gabinetto per le Politiche Agricole –. Ma, e voglio essere il più chiara possibile nel dirlo, il governo non ha nessuna intenzione di ridurre il patrimonio zootecnico della Scozia”.

 

 

Ridurre le mandrie? No, grazie

Come scrive The Scotsman, da quando a fine maggio si è diffusa la notizia che il CCC avesse raccomandato a Edimburgo di sacrificare un quarto del bestiame per assicurarsi un rapido taglio alle emissioni, tra gli allevatori del Paese si è diffuso un certo malumore. La schiarita, invece, è arrivata durante il Royal Highland Show, evento annuale dell’industria agricola. “Accogliamo con favore i consigli di CCC – sono le parole di Gougeon –, ma ci riserviamo gli spazi di autonomia per raggiungere i risultati a modo nostro. Ad esempio, sulla silvicoltura faremo più di quanto raccomandatoci. Vogliamo trovare la soluzione che sia più idonea alle esigenze della Scozia rurale e che valorizzi la nostra zootecnia”. “Gli allevatori stanno già tagliando le emissioni – vanta Duncan Macalister, vicepresidente dell’associazione di riferimento (NFU – Scozia) –. Come? Non riducendo la produzione, ma efficientando i processi. Il pascolo non è un problema, ma parte della soluzione”.

Foto da Shutterstock

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