Chi sono i direttori creativi ancora in stand-by e quelli in forse

Chi sono i direttori creativi ancora in stand-by e quelli in forse

Nelle ultime settimane, lo avrete letto, il mondo della moda è ripiombato nell’ormai famoso toto-nomi. Quel giochino sui direttori creativi, sul “chi va da chi”, che è ripartito dopo l’improvvisa uscita di Dario Vitale (solo otto mesi) da Versace e a soli due giorni dal completamento dell’acquisto del marchio da parte del gruppo Prada. Gli ultimi rumors indicano Pieter Mulier, attuale direttore creativo di Maison Alaïa come il nome in pole per prendere il posto di Vitale. Ma Versace non è l’unico marchio ad essere al centro delle attenzioni. Capita frequentemente anche per Armani, che da quando ha perso il suo fondatore è diventato la possibile “casa creativa” di questo o quel designer. Ecco perché vogliamo capire chi sono i direttori creativi in stand-by e quali sono quelli che potrebbero traballare nel 2026. Oltre a qualche debutto.

I direttori creativi ancora in stand-by

La lista è lunga e ben fornita, ma è chiaro che tra tutti solo alcuni hanno reali possibilità di tornare prepotentemente sulla scena. Se n’è fatto un gran parlare negli ultimi mesi, addirittura come successore di Giorgio Armani. Si, proprio Hedi Slimane, ex Dior Homme e Celine, è costantemente nel vortice dei nomi dati per subentrare al Re della moda italiana. Senza un lavoro – anzi, adesso in collaborazione con Bosideng, azienda cinese di piumini – anche Kim Jones. L’ex direttore creativo di Fendi Donna e Dior Homme non è più tra i nomi in pole. Chi invece vuole ritornare a fare moda è Sabato De Sarno, che dopo l’uscita da Gucci ha annunciato di essere pronto a nuove avventure. Senza nemmeno parlare di John Galliano, ex dominus di Dior e Maison Margiela che cerca (?) un nuovo lavoro. Potrebbero volerci ore per tutta la lista. Non abbiamo infatti ancora parlato di Francesco Risso, ex direttore creativo di Marni e all’epoca nella rosa dei nomi in pole per Fendi insieme a Maria Grazia Chiuri. Non abbiamo parlato di Riccardo Tisci, ex Givenchy ed ex Burberry, sempre in cima alla lista dei nostalgici. Così come non possiamo non citare Phoebe Philo, l’artefice della rivoluzione e del rilancio di Celine, adesso con un marchio proprio ma sempre destinata ad un ritorno.

 

 

Che succederà nel 2026?

Tuttavia, ed è questo l’aspetto interessante, l’industria della moda potrebbe riservarci parecchie sorprese anche nel 2026. L’uscita di Olivier Rousteing da Balmain dopo 14 anni, ha riacceso i riflettori anche sulle storiche direzioni creative, quelle che sembrano arrancare per una questione temporale. Da Louis Vuitton, per esempio, Nicolas Ghesquière sta per spegnere tredici candeline da quando guida la linea donna. Succeduto a Marc Jacobs, sta ora ricercando smalto. Così come Maximilian Davis, giovane direttore creativo di Ferragamo dal 2022, che adesso affronta una fase delicata. E non mancheranno nemmeno i debutti. Antonin Tron presenterà la sua prima collezione proprio per Balmain mentre Meryll Rogge quella per Marni. Insomma, un nuovo, entusiasmante, gattopardesco anno della moda sta per iniziare.

Foto Marni e Louis Vuitton

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