Il CEO racconta la crisi di Oscar de la Renta senza giri di parole

Il CEO racconta la crisi di Alex de la Renta senza giri di parole

“Ci sono stati giorni in cui ho pensato di non farcela”. È una bella intervista quella che Alex Bolen, CEO di Oscar de la Renta, concede al Financial Times. Perché racconta senza giri di parole quanto duro e doloroso è stato il colpo del Coronavirus per un brand di medie dimensioni, uno di quelli che ancora non fa parte delle conglomerate. Ora gli affari vanno un po’ meglio: dopo il -60% del 2020, il bilancio 2022 con i suoi 120 milioni di dollari è di nuovo sopra il 2019. Ma Bolen riconosce i sacrifici che è stato necessario fare e quelli che ancora urgono. Come rimanere fuori dalle Fashion Week o rinunciare a competere nell’area delle griffe lifestyle.

La crisi senza giri di parole

“Nel 2019 eravamo in crescita, eravamo profittevoli – ricorda Bolen – e, soprattutto, avevamo appena aperto la nostra prima boutique a Parigi. Poi all’improvviso è crollato tutto”. I lockdown su scala globale sono stati un trauma improvviso: “Tra la perdita di vendita e i debiti con fornitori e proprietari, abbiamo avuto un buco di 25 milioni in bilancio”. Su 300 dipendenti, solo 27 non sono stati messi in cassaintegrazione. “Abbiamo deciso di non pagare i proprietari dei negozi e di ritardare quelli ai fornitori: abbiamo battagliato con tutti. Ma ci siamo concentrati sulla durabilità dell’azienda”.

Stringere i denti

Se Oscar de la Renta è andato avanti lo deve a un prestito di 15 milioni di dollari e al sostegno pubblico. Ma anche a decisioni drastiche, come svendere 10.000 abiti agli outlet (anche a “20 o 25 centesimi”) e licenziare 50 dipendenti: “È stato orribile”, afferma Bolen. Ora il peggio è passato. Ma il marchio rimane ancora fuori le fashion week, senza la possibilità di investire in mega-show: “Non abbiamo le risorse necessarie”. Il CEO sa pure che vanno rivisti al ribasso i progetti di competizione su accessori e beauty con i grandi brand lifestyle: “È stato un errore, dobbiamo seguire un’altra strada”. Questo però pregiudica la possibilità di crescere, di radicarsi nell’immaginario del pubblico di alta gamma, di investire nel retail. La soluzione è entrare in una conglomerata: “Ogni tanto ci chiamano – conclude Bolen –. Ci ho pensato: ma c’è ancora molto che possiamo fare da soli”.

Foto dai social

 

Edit: in una prima versione dell’articolo abbiamo erroneamente attribuito al brand il nome “Alex de la Renta”; ci scusiamo con i lettori dell’incoveniente

 

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