Cambio di passo per il secondo giorno della Milano Fashion Week (in calendario dal 23 al 29 settembre). Non più semplici sfilate ma veri e propri punti di svolta. Dal debutto chirurgico di Bellotti da Jil Sander che riscrive il marchio di OTB con una collezione minimalista, alla fluidità tra generi e funzioni di Fendi, che fonde sartorialità e sport alla ricerca di un nuovo romanticismo. Fino a Loro Piana, che ha scelto l’arte come cornice in una presentazione immersiva a Palazzo Citterio. Tre modi di rileggere il passato, di raccontare il presente e di guardare al futuro. Ecco cosa ci hanno raccontato le collezioni primavera-estate 2026.
Il debutto chirurgico di Bellotti
Era uno dei debutti più attesi, quello di Simone BeIlotti alla guida di Jil Sander. E ha confermato i pronostici. Una collezione, la sua, più simile a un esercizio di precisione e diligenza. Bellotti ha studiato a fondo l’eredità del brand, fondato nel 1968, e ne ha estrapolato l’essenza. Linee nette, volumi ragionati, sobrietà formale. Ma non si è fermato alla citazione. Ha infuso nuova vita nei codici storici, giocando con texture lucide, colori intensi e tagli audaci. I capi, pur essenziali, parlano di una tensione emotiva. Maglie sottili in blu elettrico e rosso vivo si alternano ad abiti scolpiti da drappeggi e cappotti in pelle. Una collezione che sottolinea un rigore in divenire.
Un nuovo Fendi
Forse il vero colpo di teatro della giornata. Silvia Venturini Fendi porta in passerella una collezione che dissolve i confini tra maschile e femminile, tra quotidiano e couture. In un set cromatico firmato da Marc Newson, la direttrice creativa decostruisce archetipi e ricostruisce capi con leggerezza e ironia. In un tempo in cui le identità si ridefiniscono e i confini si dissolvono, Fendi sceglie di raccontare la sua personale metamorfosi. La collezione non si limita a vestire, interroga. L’abito diventa luogo di passaggio, dove il maschile e il femminile non si oppongono, ma contaminano. Camicie reinventate diventano bluse, bomber con dettagli floreali fanno il paio con vestiti smanicati. Ma è con gli accessori iconici che gioca la maison. Dalle Baguette alle Peekaboo fino ai nuovi intrecci in pelle, tutto diventa dialogo.
Il caleidoscopio di Loro Piana
Nel cuore di Milano, a Palazzo Citterio, Loro Piana ha svelato la sua collezione in un allestimento che fonde arte e moda. Il marchio ha scelto di raccontare la propria visione attraverso il colore. Non come decorazione, ma come linguaggio profondo, capace di evocare paesaggi interiori, ricordi tattili, emozioni stratificate. La collezione si muove tra palette terrose e bagliori solari, in un equilibrio che riflette la sapienza artigianale della maison e la sua vocazione alla bellezza silenziosa. Il tutto, in un gioco di materiali, dalla pelle al velluto, declinati nelle borse e negli accessori.
Foto Fendi, Jil Sander, Loro Piana
Leggi anche: