L’emergente Amiri e i consigli di Rosso per diventare grande

L'emergente Amiri e i consigli di Rosso per diventare grande

Il marchio americano Amiri sceglie Milano come porta d’ingresso per l’Europa, inaugurando il primo store nel Quadrilatero della moda. Con il supporto di Renzo Rosso e del gruppo OTB, il brand fondato da Mike Amiri nel 2014 punta a consolidare la propria rete internazionale e a trasformare ogni boutique in un luogo creativo e culturale. Ecco quali sono stati i consigli di Rosso per diventare grande.

L’approdo a Milano

A MF Fashion, Mike Amiri ha raccontato quali sono state le tappe di avvicinamento all’approdo in Italia. Intanto l’apertura in via della Spiga, che segna un passaggio strategico per Amiri. Essere tra i pochi brand americani con uno store nel cuore del lusso italiano significa dichiarare ambizioni globali. Lo spazio, un tempo occupato da Canada Goose, è stato ripensato per portare l’estetica californiana a dialogare con l’approccio milanese. L’architettura interna riflette questa fusione, con un design che richiama la West Coast ma si armonizza con la tradizione locale. Nel 2019 OTB ha acquistato una quota di minoranza del marchio, e da quel momento si è sviluppato anche un rapporto con Renzo Rosso. “Avere un partner come Renzo è speciale perché comprende che dobbiamo crescere a modo nostro ma ci aiuta anche a pensare in grande e a capire il vero potenziale del brand” ha sottolineato il designer.

 

 

I consigli di Rosso

Che ha anche parlato dei segreti condivisi con Rosso. “Il consiglio più importante di Rosso? «Be brave. Se costruisci basi solide, punti sulla qualità e parli alla tua community, allora devi avere il coraggio di pensare in grande”. Amiri ha anche sottolineato come quello di Milano non sia solo un punto vendita, ma la volontà di radicarsi nel continente. “L’Europa è la nostra seconda casa”, ha spiegato Amiri, ricordando come Parigi sia stata il palcoscenico delle collezioni, ma che l’Italia sia oggi il terreno fertile per costruire un rapporto diretto con il pubblico. Con 31 boutique già attive tra Stati Uniti, Asia e Medio Oriente e un fatturato stimato oltre i 300 milioni di dollari, l’apertura milanese segna quindi un passo decisivo verso la globalizzazione del marchio. Chiaramente gli Stati Uniti rimangono il mercato principale, ma l’unione tra ready-to-wear sta riscuotendo “grande successo” per crescere, come sottolinea Amiri, in maniera sana. Che, tra l’altro, è tra i designer più promettenti della sua generazione. Arrivato nel 2014 sulla scena internazionale, Amiri ha conquistato subito attori e musicisti con i suoi jeans skinny impreziositi da inserti in pelle. In pochi anni si è ritagliato uno spazio nel lusso grazie a creazioni uniche e personalizzate, diventando riconoscibile per un’estetica che intreccia energia rock e suggestioni vintage. Ora il marchio approda a Milano, portando con sé la sua firma inconfondibile.

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