Niente merger Blumarine – Liu Jo, Capasa tifa per una Cavalli italiana

Mentre Cavalli verrà presto assorbito da una holding, Blumarine (almeno per il momento) resterà indipendente. Dopo il flirt, e un accordo che sembrava vicino, è saltato il matrimonio tra Blumarine e Liu Jo. A comunicarlo è Gianguido Tarabini, ceo del gruppo Blufin: “Nonostante l’interesse manifestato in diverse occasioni verso partnership volte alla creazione di sinergie strategiche, al termine di un trasparente e approfondito confronto si è concordato di non concretizzare i progetti in discussione”. Alla base l’interesse del gruppo Liu Jo al merger con il marchio Blumarine per un accordo che molti avevano dato per imminente. E, invece, almeno per ora, l’accordo è saltato. Il gruppo Blufin, che controlla Blumarine, ha fatturato nel 2018 circa 70 milioni di euro. Tarabini rilancia: “Ci stiamo concentrando su progetti di assoluto rilievo, come lo sviluppo della nuova linea Be Blumarine, insieme a collaborazioni ambiziose”.

L’appello per Cavalli
Dopo la diffusione della notizia secondo cui Roberto Cavalli starebbe per finire nelle mani di un fondo di Dubai, Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, ha affidato a MFF un appello patriottico: “Visto che parliamo sempre di mantenere i brand in Italia, mi auguro che almeno stavolta, viste le offerte in campo, venga presa una decisione in questo senso”. Capasa fa dunque il tifo per OTB, il gruppo guidato da Renzo Rosso, in corsa per Cavalli: “Ha dimostrato in diverse altre occasioni di saper rilanciare marchi in difficoltà e potrebbe finalmente aggregare il tanto atteso polo del lusso italiano – conclude Capasa –. Per il futuro della maison e dei lavoratori di Cavalli sarebbe la soluzione migliore. In altri Paesi non avrebbero dubbi”. (mv)

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