Area pelle Francia: nei primi 6 mesi 2016 bene la pelletteria, scarpa salvata dal prezzo, export di pellami in crescita (tranne il vitello)

L’export dell’area pelle francese va. Nel primo semestre 2016 le esportazioni sono cresciute del 6,9%. Nel dettaglio, l’export della pelletteria è salito dell’8%, trainato da Hong Kong, primo cliente, che è cresciuto del 12%. Prosegue la crescita degli USA (+5%) che dura dal 2014, mentre il terzo posto è occupato da Singapore che ha raddoppiato gli acquisti. Bene la Cina (+11%) e crollo del Giappone (-46%). Il prezzo medio di una borsa transalpina è di 373 euro (233 in Europa e 903 ad Hong Kong). Se l’export della pelletteria vale 2,9 miliardi di euro, quello della calzature è arrivato a 1,47 miliardi grazie a un incremento dell’8% dovuto esclusivamente all’aumento del prezzo medio, mentre le paia esportate sono in linea con quelle del primo semestre 2015. Le vendite di scarpe nella UE, che rappresentano tre quarti delle esportazioni francesi, sono cresciute del 13%. La produzione però è diminuita del 2,4%. Anche l’export di pellame segna un +6%: pelli bovine +20%, ovicaprine +10%, ma vitelli -3% (Italia +6%). Soddisfatto Frank Boehly, presidente del Conseil National du Cuir: “Nonostante la congiuntura nel 2016 non abbia favorito il commercio di articoli francesi in pelle, il made in France è sempre apprezzato a livello internazionale, in particolare in Asia”. (mv)

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