Il governo di Dacca ha emesso un perentorio ultimatum alle 150 concerie che non si sono ancora trasferite a Savar, concedendogli 72 ore per lasciare Hazaribagh. È l’ultimo sviluppo di un braccio di ferro iniziato nel 2001, quando una decisione della Corte suprema del Bangladesh impose la creazione di un’area conciaria sottoposta agli standard ecologici moderni. Da allora, sono state diverse le scadenze su cui il Governo ha chiuso gli occhi, a cominciare da quella del 31 dicembre 2014. Per l’ultima, 31 dicembre 2015, il Ministero dell’Industria locale sembra meno conciliante. Farà davvero sul serio? Va ricordato che Hazaribagh è al quinto posto nell’elenco delle aree più inquinate al mondo secondo i report redatti dalla Croce Verde e dal Blacksmith Institute. (pt).
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