Bangladesh, calzaturificio distrutto da un incendio. Le griffe fanno piazzate contro le condizioni di lavoro, ma continuano a delocalizzare

Un violento incendio ha completamente distrutto un calzaturificio alla periferia di Dacca, capitale del Bangladesh, nel quartiere chiamato Demra. Le fiamme (visibili a chilometri di distanza) hanno infierito sui macchinari e sulle scarpe già pronte per essere distribuite, mentre non risultano vittime o feriti tra gli addetti. Gli incendi in calzaturifici nel Bangladesh accadono di frequente, a causa dello scarso rispetto delle norme di sicurezza. Eppure non mancano i brand, è storia nota, che decidono di affidarsi alla manifattura del Paese dell’Asia centrale per abbattere i costi. Da ultimo American Apparel, fin qui orgogliosamente 100% americana: la nuova proprietà canadese ha annunciato che delocalizzerà le produzioni in Bangladesh e in altri Paesi asiatici e latinoamericani. Intanto, però, colossi del fast fashion, come H&M e Inditex, hanno disertato il Tavolo della Moda organizzato a fine febbraio a Dhaka dall’associazione nazionale dei produttori ed esportatori di abbigliamento. Perché? Per dimostrare solidarietà ai movimenti dei lavoratori, protagonisti negli ultimi mesi di agitazioni represse dalle autorità, e la propria distanza da certe pratiche di offshoring che non piacciono più a certa parte del pubblico. (foto da dhakatribune.com) (ap/rp)

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