I cinesi scuotono il lusso: per il 2017 si prevede crescita dei consumi. Gli analisti avvisano: occhio all’e-commerce

Ritorna Pechino. E, pare, ritorna anche Hong Kong. Dopo una lunga stagione di contrazione dei consumi, già dal trimestre conclusivo del 2016 e con previsioni di continuità per i primi 6-9 mesi del 2017, il mercato cinese dei beni di lusso crescerà. Lo sostiene Exane Bnp Paribas, secondo il quale a orientare i consumi sarà la maturata consapevolezza del cliente cinese, specie quello giovane, che ha sviluppato un proprio gusto. I brand nazionali del premium sono molto vivaci. Le griffe del lusso sono chiamate a razionalizzare la rete distributiva: al nastro di partenza le maison meglio posizionate sembrano Prada, Burberry e il gruppo Richemont. Il successo sul mercato di Pechino passa anche dall’impiego dei canali e-commerce. La moda nostrana, in questo campo, arriva all’appuntamento con un grado di preparazione sparso. Lo racconta lo studio “The Online Purchase Experience China 2016” stilato dalla stessa Exane Bnp Paribas con Contactlab. A spiegare i risultati del report è Massimo Fubini, ceo di Contactab: “I brand di lusso europei devono riuscire a offrire ai consumatori cinesi un’esperienza digitale che venga percepita come personalizzata e perfetta”. Qual è lo stato dell’arte? “Se da una parte Armani e Tod’s hanno adottato lo stesso look & feel digitale per il sito americano e quello cinese – continua Fubini –, prediligendo la coerenza d’immagine del brand, Burberry al contrario ha fatto un ulteriore sforzo per personalizzare il contenuto del sito per i consumatori cinesi. Ad esempio, recentemente è stata scelta come testimonial la pop star Kris Wu e il risultato è stato un incremento delle vendite tra i consumatori locali”. Il gruppo inglese, in questo senso, è capofila: “Burberry sta davvero aprendo la strada alla localizzazione grazie a contenuti che parlano al mercato locale e che, di conseguenza, riescono a fidelizzare quei consumatori – conclude Fubini –. Credo che, complessivamente, i brand di lusso internazionali dovrebbero prestare più attenzione alla selezione dei metodi di comunicazione e alla localizzazione dei contenuti, per adattarli con efficacia a un mercato così diverso come quello cinese”.

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