Cultura, creatività, inclusività. Da Napoli il concorso Go Sud, per valorizzare (anche con la pelle) il patrimonio artistico del Mezzogiorno

“Cultura, creatività, giovani, Mezzogiorno: sono questi i punti di forza del concorso, che ha una specifica attenzione all’inclusività di alcune fra le fasce deboli della popolazione”. Parole di Antimo Cesaro, sottosegretario MiBACT (Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo), che così descrive il senso del concorso di idee Go Sud, promosso e organizzato dal Gruppo dei Cavalieri del Lavoro del Mezzogiorno. L’obiettivo dell’iniziativa, che si descrive come “una ricerca del possibile nei luoghi del possibile”, chiama in causa anche la pelle, perché in una delle due “azioni” proposte ai partecipanti, si richiede lo sviluppo di “merchandising di alta gamma” (l’altra è aperta a videomaker di età compresa trai 18 e i 25 anni), formula dietro la quale si rivela la proposta di “produrre oggetti di alto contenuto artistico ispirati alle collezioni permanenti dei musei”, presenti nelle regioni del Sud italiano. Pelletteria, accessori e complementi d’arredo in pelle, ovviamente, compresi. All’iniziativa possono partecipare “associazioni no profit, imprese e cooperative sociali attivamente coinvolte nel sostegno diretto nei confronti di categorie deboli: giovani con difficoltà fisiche, cognitive ed economiche, detenuti e immigrati”. I manufatti dovranno essere inviati entro il prossimo 1° settembre: 7.000 euro il premio per il primo classificato, 3.000 per il secondo, i cui lavori saranno valutati da una giuria guidata da Gianni Russo, presidente della conceria Russo di Casandrino, e premiati il prossimo ottobre a Napoli, presso il Teatrino di Corte di Palazzo Reale.

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