Dumping alla pachistana: incentivi statali (75%) per “gli esami di laboratorio del conciato” e sostegno all’import di grezzo

Khurram Dastagir Khan è il ministro per il Commercio del Pakistan. PTA, invece, è la locale associazione conciaria, al secolo Pakistan Tanners Association. Mentre il mondo si interroga sulle condizioni di lavoro della filiera pakistana della pelle, denunciate da una campagna Oxfam, proprio Dastagir Khan (che lo scorso 19 gennaio ha inaugurato l’International Leather Show di Lahore, nella foto) ha annunciato e promesso due immediati interventi a sostegno del settore, auspicando che possano innescare una sostanziale crescita delle sue esportazioni nei prossimi due anni. Il primo lascia perplessi: il Governo si impegna a coprire fino al 75% dei costi necessari agli esami di laboratorio che i conciatori devono sostenere per permettere al loro conciato di rispettare gli standard. Il secondo gioca col protezionismo che, in questo caso, diventa un fastidio, al punto da promettere l’abbattimento del 4% delle tariffe doganali sull’import di grezzo e wet-blue, al pari di quanto è in vigore per il cotone. Il presidente dei conciatori, Anjum Zafar, ha giudicato quest’ultimo intervento di estrema urgenza “a causa del rapido spopolamento del patrimonio nazionale bovino e caprino, a causa delle massicce, recenti macellazioni. Il numero dei capi è sceso al di sotto di quello del 2006. Il futuro dell’industria conciaria è allarmante se non si interviene sugli allevamenti perché occorrono anni per ripristinare un numero sufficiente”. (pt)

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