Francia, la paura del terrorismo frena i consumi: turisti in fuga, retailer in difficoltà

La miglior cartina tornasole della stagione turistica da cui esce la Francia è rappresentata dai numeri semestrali di Galeries Lafayette. La catena di centri commerciali nei primi sei mesi ha generato un fatturato inferiore del 5,8% rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente. A crollare in particolar modo, è stato lo storico megastore di boulevard Haussmann a Parigi, dove il giro d’affari (generato per la metà da stranieri) ha ceduto del 15%. Per correre ai ripari, Lafayette investe sul canale online (ha già acquisito due portali e-commerce) e pianifica nuove aperture all’estero. Se gli stranieri non vanno più a Parigi, è Lafayette ad andare in giro per il mondo. La Francia crolla sotto il peso della minaccia terroristica che la attanaglia da più di un anno (Charlie Hebdo, Bataclan, Nizza). Secondo il comitato regionale del turismo di Parigi, l’incoming di visitatori stranieri nella capitale francese da gennaio a giugno 2016 è calato del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: per l’Île-de-France il danno complessivo è di circa 1 miliardo di euro. A fine agosto, invece, il ministero per l’Economia e il Turismo quantificava a -7% l’afflusso di turisti nell’intero Paese. Global Blue, società di servizi per lo shopping tax free, capace di monitorare i flussi di spese dei turisti in giro per il mondo, riporta che ad agosto gli acquisti compiuti da stranieri in territorio francese sono diminuiti del 20%, dando seguito al -23% di luglio e al -15% di giugno. Un’estate nera, cui neanche l’organizzazione degli Europei di calcio ha posto rimedio. (rp)

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