India, da quando governano gli induisti sono crollati export e produzione dell’area pelle: in aumento solo le violenze

Nell’anno fiscale 2013-2014, l’ultimo prima dell’elezione di Nerendra Modi (nella foto) alla presidenza dell’India, l’export dell’area pelle indiana era in crescita del 18% su base annua. Stando agli ultimi dati disponibili, il fatturato estero risultava in calo del 3% nel 2016-2017 e dell’1,3% nel primo trimestre 2017-2018. Vi abbiamo a più riprese raccontato come il governo ultra-nazionalista del BJP, con il suo carico di ostilità religiosa verso l’industria della carne e della pelle, abbia programmaticamente messo il bastone tra le ruote a un intero comparto industriale. Adesso è la testata firstpost.com a quantificare, dati alla mano, l’impatto del governo Modi sull’area pelle indiana. L’indice di produzione industriale, in costante ascesa dal 2011, si è inchiodato nel 2014-2015, per cedere 2 punti percentuali nell’anno fiscale successivo. L’unico valore a risultare in crescita da quando Modi è al governo è quello delle violenze (a volte fatali) a opera dei cow-vigilantes contro gli operatori della filiera carne-pelle: mentre nel 2012 e 2013 i casi denunciati sono solo 1 per anno, nel 2014 si sale a 3, per poi vivere un’impennata nel 2015 (12), 2016 (24) e 2017 (37). Nei primi 7 mesi del 2018 gli episodi criminali sono, invece, 12.

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