India, l’apertura al 50% del distretto di Kanpur è una farsa: il bagno nel Gange costa alle concerie 40 miliardi al mese

Sembrava che il distretto conciario di Kanpur – Unnao una concessione l’avesse ottenuta quando il Pollution Control Board dell’Uttar Pradesh ha autorizzato i bottali a lavorare al 50% della capacità. Sempre meglio della chiusura totale disposta dalle autorità dello Stato nel trimestre che va dal 15 dicembre al 15 marzo. Ma la concessione, come riporta Times of India, è una farsa. Innanzitutto perché l’impianto di depurazione del distretto rimane chiuso fino a disposizione contraria delle autorità (che al momento non arriva): quindi le concerie, seppur autorizzate a farlo, non possono lavorare. E poi perché è l’intera filiera carne-pelle dell’Uttar Pradesh a essere sotto scacco: dei sette grandi macelli dello stato, uno ha chiuso i battenti. Seppure i bottali girassero, insomma, non ci sarebbe la materia prima conciaria necessaria. L’associazione conciaria dell’Uttar Pradesh (UP Leather Industries Association) fa già i conti. Le circa 300 imprese del distretto rischiano seriamente di perdere il giro d’affari mensile da 40 miliardi di rupie (circa 500.000 euro), mentre sono 300.000 i posti di lavoro che potrebbero perdersi.

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