E ora il contratto. Dopo le turbolenze autunnali per la demonetisation, i conflitti su base religiosa che contrappongono induisti radicali e operatori della filiera della carne e le difficoltà della filiera della scarpa, sulla pelle indiana si abbattono le proteste dei lavoratori. I circa 2.000 dipendenti di 49 concerie in tutto il Paese, riporta la stampa di Nuova Delhi, hanno aderito a uno sciopero indetto per lo scorso 10 aprile. A scatenare il malcontento è il fallimento del tavolo aperto tra associazione datoriale e organizzazioni sindacali sulla revisione degli stipendi. L’ultimo rinnovo, siglato ottobre 2013, è scaduto il 31 maggio 2016. Sul tavolo ci sono anche i bonus per i lavoratori, corrisposti ogni anno al 14 aprile. Sono finiti in un nulla di fatto anche i negoziati per l’aggiornamento del bonus.
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