La crisi di Payless al punto di svolta: la settimana prossima ricorre alla legge fallimentare. 500 store a rischio

Il momento è arrivato. Secondo un’indiscrezione pubblicata da Bloomberg lo scorso 21 marzo e raccolta da Fortune il giorno dopo, Payless, catena statunitense della scarpa impelagata in una crisi senza fine, è pronta a portare le carte alla Corte Federale. Il fascicolo potrebbe essere presentato già la prossima settimana. La società, oberata secondo fonti giornalistiche da oltre 660 milioni di dollari di debiti e insolvente verso i fornitori asiatici, non conferma la notizia. Che, però, è coerente con i rumors degli ultimi mesi, che vedono il Chapter 11 (l’amministrazione controllata della legge fallimentare statunitense) come unica via di fuga praticabile per Payless. Di proprietà dal 2012 della società Collective Brands (costituita dai fondi di investimento Golden Gate Capital e Blum Capital Partners), la holding della scarpa economica impiega 22.000 dipendenti in 4.000 negozi distribuiti in circa 30 Paesi. Secondo la stampa USA, il piano di ristrutturazione del gruppo dovrebbe prevedere la chiusura di 400 o 500 store. In precedenza si era parlato di 1.000 serrate.

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