In Messico le opportunità di lavoro nel calzaturiero ci sono, ma (anche lì) mancano i giovani

Anche in Messico devono fare i conti con la mancanza di manodopera specializzata. “La carenza di lavoratori qualificati per poter contribuire allo sviluppo di un settore tecnologicamente avanzato e capace di produrre calzature innovative è una delle debolezze che deve essere affrontata a breve termine” ha detto José Isabel Arias Frías nel discorso di insediamento come nuovo presidente del Cicej, la Camera dell’industria calzaturiera dello stato di Jalisco, dove è stata stimata una carenza di lavoratori formati di 2.000 unità. Ne sappiamo qualcosa noi italiani in generale e noi lettori de LaConceria in particolare: solo negli ultimi giorni si sono susseguite news di opportunità formative per i giovani e di imprenditori che lamentano come il lavoro artigianale ai ragazzi non sembri interessare. Tornando aio fatti dello stato di Jalisco, la formazione dei lavoratori verrà promossa attraverso il Leadership Center in Innovazione e Prototipi (Clip) che si occuperà anche dell’integrazione di nuove tecnologie nelle fabbriche. Oltre alla mancanza di manodopera, il nuovo presidente ha puntato il dito sulle importazioni illegali di scarpe. Secondo Frìas infatti, ogni anno, il Messico importerebbe illegalmente 20 milioni di paia di scarpe. Per fermare questo, la Camera nazionale dell’industria calzaturiera e la Camera dell’industria dello Stato di Guanajuato dovrebbero unire le forze. (mv)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×