Nelle cozze e nelle ostriche allevate in Europa si trovano concentrazioni di microplastiche che accendono l’allarme sul consumo alimentare dei frutti di mare. Uno studio dell’Università di Gand dimostra che i mitili assorbono dall’ambiente acquatico frazioni di materiali sintetici come polietilene e polietilene tereftalato dalle dimensioni inferiori ai 5 millimetri. Dalla ricerca emerge che così in un anno un europeo ingerisce fino a 11mila frammenti di plastica, il cui accumulo è tossico per l’organismo umano. (rp)
Molluschi alla plastica
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