Saunders, presidente del calzaturieri inglesi, in esclusiva: “Brexit? Un’incognita. Faremo pressioni sul governo”

“Brexit? Un’incognita”. Così dice, in esclusiva al nostro sito, John Saunders, presidente di British Footwear Association, sottolineando come Brexit abbia lasciato irrisolte alcune questioni, in particolare quelle legate agli effetti sull’economia britannica e sull’industria calzaturiera nazionale “adesso e in futuro”. Saunders evidenzia il duplice effetto della svalutazione della sterlina: “Il lato positivo è che le scarpe britanniche costeranno meno e saranno più convenienti sul mercato. Quindi le esportazioni saranno agevolate, ma il costo delle importazioni di scarpe, componenti, pellame, nonché qualsiasi nostra attività all’estero costerà di più. Nel breve termine dovremo vedere dove atterreremo, ma nel medio termine British Footwear Association ha già avviato contatti con i colleghi dell’associazione della moda e del tessile del Regno Unito e con altre associazioni per capire come possiamo effettuare pressioni sul governo britannico al fine di accelerare i negoziati con la UE e gli altri più importanti partner internazionali su nuovi accordi commerciali e di libero scambio, nonché altre misure di sostegno al settore calzaturiero e della moda”. Secondo l’analista Kate McShane di Citi Research, le aziende calzaturiere che rischiano di più causa Brexit nel Regno Unito sono Deckers brands al 10%; VF Corp, Nike, Skechers USA Inc e Ralph Lauren Corp. al 5% (percentuale di fatturato generato dalle vendite in Gran Bretagna). Un altro studio, compiuto da Christopher Svezia, analista di Susquehanna Financial Group, conferma: le aziende più esposte sono Skeckers, Foot Locker, Nike, VF Corp. e Ralph Lauren. (mv)

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