“Smettetela di fregarci!”. I consumatori cinesi protestano contro i falsi sconti online. Mai successo prima

Qualche avvisaglia c’era stata già nei mesi scorsi: seppur in percentuale irrisoria sul totale delle vendite online cinesi, stavano aumentando i reclami. Sia qualitativi, sia legati a prezzi ritenuti “non corretti”. Gran parte di essi riguardavano calzatura e pelletteria. Ora i consumatori di Pechino avrebbero rincarato la dose. A sostenerlo è l’Agenzia Reuters, che segnala come, dopo il Singles Day dell’11 novembre scorso (18 miliardi di dollari incassati da Alibaba in sole 24 ore), un’associazione di consumatori autorizzata dal governo, avrebbe calcolato che il 17% delle offerte online erano “sconti camuffati”. Reuters scrive anche che le autorità cinesi avrebbero reso più aspri i controlli, per smascherare le vendite ingannevoli postate sui portali di e-commerce. Forse non si tratta di una svolta. Forse è solo (per ora) una goccia nel mare. Ma, in qualsiasi caso, è un segnale di cui tenere conto.

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