“Soffriamo, ma non così tanto”. A Pechino, nei primi due mesi 2017, l’area pelle perde (poco) export: +5,6% il fatturato

Meno di un mese fa avevano annunciato che il bilancio di febbraio, in particolare per l’export della calzatura, era stato a dir poco “catastrofico”: -27,6%, dopo una parziale rimonta a gennaio (+2%). Poi è arrivata APLF Hong Kong, dove CLIA (Cina Leather Industry Association) ha comunicato che anche il proprio settore conciario non se la passa bene, avendo chiuso il 2016 con “vendite delle concerie di medie e grandi dimensioni in calo del 3,3%” e con un import di materia prima cedente in doppia cifra. Pochi giorni, e il riscontro che CLIA diffonde in relazione ai primi due mesi del 2017 mette in discussione tutto quanto: il fatturato aggregato di calzatura, pelletteria e pellami, infatti, sarebbe aumentato del 5,6%, nonostante il calo dell’1,1% dell’export, mentre le importazioni sono aumentate del 10%. Ciò vuol dire che è stata la domanda del mercato interno cinese a influenzare l’andamento del settore. Sarebbero ripartite anche le importazioni di pelli conciate, semilavorate e grezze. CLIA stima che il fatturato del comparto cinese continuerà a crescere nel 2017 “al di sotto del 10%”, mentre l’export, nonostante le sfide ancora da affrontare, dovrebbe compensare leggermente la diminuzione riscontrata nel 2016. (mv)

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