Nel gennaio 2014, dopo i controlli Arpac, vennero rilevati tassi di tetracloroetilene in una fontana pubblica di Solofra. Si tratta di un liquido utilizzato nelle lavanderie a secco, per lo sgrassaggio dei metalli e nell’industria chimica e farmaceutica. Il rilevamento portò alla chiusura dei pozzi industriali che estraevano dalla stessa falda. Derma è una delle concerie che fu coinvolta. L’azienda, per superare la situazione, si era dotata di un impianto a carboni attivi. Dopo aver fatto richiesta alla Provincia, i legali dell’azienda si sono rivolti al Tar che a marzo si pronunciò a favore dell’azienda portando la Provincia di Avellino, nei giorni scorsi, a rilasciarle l’autorizzazione unica ambientale (AUA) indicando così in questo modo una strada percorribile anche per le altre concerie coinvolte. (mc)
Solofra: carboni attivi per superare la vicenda dei pozzi industriali
