Il trimestre nero della manifattura adriatica: nelle Marche calano calzatura fermana e pelletteria di Tolentino, in Emilia male San Mauro Pascoli

Nelle Marche ancora negativi i distretti della calzatura fermana e della pelletteria di Tolentino. Le scarpe, principale produzione della regione, retrocedono del 6,2% nel terzo trimestre 2016 (-5,6% mei primi nove mesi) a causa della riduzione dell’export su quasi tutti i principali mercati, Russia in primis. Male anche l’export verso nuovi mercati come Cina e Hong Kong, mentre ottime performance sono registrate con la Svizzera (per le vendite destinate ai player dell’e-commerce?). Per il settimo trimestre consecutivo la pelletteria di Tolentino registra un calo dell’export, questa volta (-1,6%) meno evidente dei precedenti. Il distretto è penalizzato dalla forte contrazione dei flussi verso la Romania, prima piazza commerciale del distretto, mentre segnali positivi arrivano da Albania, Tunisia e Spagna. Scorrendo i dati dei poli della regione subito a Nord, non si può dire che le cose vadano meglio in Emilia-Romagna. Sorride solo Carpi nell’export dei distretti della moda nel terzo trimestre 2016, secondo i dati del Monitor dei distretti industriali curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il settore maglieria e abbigliamento di Carpi cresce in doppia cifra (+11,1%), soprattutto trainato dalle vendite nei grandi paesi europei. Male invece il restante quadro generale: l’abbigliamento di Rimini (-5,5%) e le calzature di San Mauro Pascoli (-7,9%). In negativo anche l’export del mobile imbottito di Forlì che chiude un -10%, dopo timidi segnali di ripresa evidenziati nel 2015. (ff/mv)

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