USA, il ciclone Trump si abbatte su lusso e pelle: per il fashion system l’incognita è il dollaro

Il banco di prova sarà la tenuta del dollaro. Adesso che Donald Trump è ufficialmente il 45esimo presidente degli Stati Uniti, il fashion system si interroga sugli effetti che la “Trumpnomics”, la ricetta economica nel segno del protezionismo e del reshoring di investimenti e attività manifatturiere negli States, avrà sulla sua industria. Troppo presto per tracciare scenari precisi, ma è già chiaro che la partita si giocherà sulle questioni valutarie. Secondo Exane Bnp Paribas, l’industria europea del lusso non ha nulla di buono da aspettarsi. Dalla svalutazione del dollaro, conseguenza plausibile della politica economica del nuovo inquilino della Casa Bianca, per le griffe conseguirebbero spinte al ribasso del pricing negli Stati Uniti, con conseguenze negative sulle vendite in Giappone e criticità sui differenziali di prezzo con le boutique in Cina. Dalla tenuta della moneta statunitense dipendono anche le prospettive del settore pelle italiano, che in Washington trova un importante partner commerciale. Nel 2015 gli USA hanno rappresentato il 5° mercato per la pelle finita nostrana (201,5 milioni di euro di fatturato, +15% sull’anno precedente), mentre gli States sono per le concerie dello Stivale il 2° fornitore di semilavorato (164,4 milioni di euro). Seppure Trump, per rimanere fedele agli obiettivi protezionistici che si pone, decidesse di alzare le tariffe doganali (oggi, a seconda della tipologia di pelle, contenute entro il 5%) che regolano l’import di pelli dall’Italia, per ragioni di stile e volumi non è ipotizzabile che la concia statunitense (che nel 2015 per fatturato valeva circa un quinto di quella italiana) sia in grado di soddisfare da sola la domanda domestica di pelle. Piuttosto, se la svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro nell’ultimo biennio non ha condizionato gli affari, c’è da chiedersi cosa accadrebbe di fronte a un tracollo più significativo della moneta USA. La pelle italiana, allora, potrebbe risultare troppo cara per il cliente americano, con effetti negativi sulle vendite. (rp)

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