La calzatura piace ai giovani e le scuole di formazione sono piene di iscrizioni, si dice. Non a Vigevano, dove manca la manodopera specializzata pronta per essere assunta e anche le iscrizioni agli istituti tecnici non abbondano. Il caso è stato lanciato da Luciano Speroni, titolare dell’omonimo calzaturificio produttore di scarpe di lusso, che a theMicam ha affermato di voler assumere un fresatore, tagliatore, smerigliatore e orlatrici, ma di non essere riuscito a trovare le figure richieste. A riportarlo è il quotidiano “La Provincia Pavese” che ha interpellato gli istituti professionali locali. Secondo il dirigente scolastico Matteo Loria, degli istituti Caramuel, Roncalli e Castoldi i corsi professionali e di riqualificazione professionale, che si rivolgono soprattutto a studenti lavoratori, vedono crescere le iscrizioni. Allora? Per Luigi Grechi, presidente di Confartigianato Lomellina, siamo alle solite: “Il problema è decennale. Non ci sono figure professionali pronte per entrare in fabbrica, e le aziende non hanno tempo, e forse modo, di formare le nuove generazioni”. Nella UAL, l’Università dell’Arte di Londra, c’è una scuola di formazione per designer con macchinari “vigevanesi”. Per Stefano Bellati, ex presidente di Confartigianato Lomellina: “Anche Vigevano dovrebbe andare in questa direzione: recuperare i suoi macchinari e insegnare alle nuove generazioni quei mestieri che ci hanno reso famosi in tutto il mondo”. (mv)
Vigevano, ai calzaturifici mancano forze fresche: i ragazzi non si iscrivono più alle scuole di formazione
