Blitz all’Osmannoro. Firenze fa i conti con la propria vergogna

Portafogli e cinture in pelle di pitone affidate a laboratori cinesi illegali, con manodopera in nero e condizioni di lavoro disumane. Alla scena, peraltro non nuova, hanno assistito in questi giorni gli uomini della Guardia di Finanza di Firenze, che hanno condotto una serie di irruzioni nella zona industriale dell’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino, area di produzione di pelletteria. Le Fiamme Gialle sono state coadiuvate per l’occasione da Carabinieri, Nas, personale della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’Inps, dell’Asl e della Polizia municipale di Firenze. In uno dei capannoni erano stati ricavati soppalchi adibiti a dormitorio per gli operai, mentre al piano terra una porzione dell’immobile era stata adattata senza autorizzazione a cucina e spazio mensa. Quarantadue in tutto i lavoratori cinesi identificati durante i controlli: 25 completamente in nero, 14 irregolari, 2 senza permesso di soggiorno e uno minorenne. Sono scattate due denunce nei confronti dei datori di lavoro e sanzioni ammnistrative per oltre 130mila euro. Tra le merci sotto sequestro, 4600 portafogli e cinture in pelle di pitone reticolato del valore di oltre 320mila euro, intercettate all’interno di un furgone condotto da due cinesi e privi di certificazione Cites. (ag)

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