Borsa in crisi, valigeria di più: Assopellettieri contro il Governo

Borsa in crisi, valigeria di più: Assopellettieri contro il Governo

La lettera che Assopellettieri indirizza all’Esecutivo è un urgente richiamo alle sue responsabilità. Perché se la borsa è in crisi, la valigeria lo è ancora di più. E la filiera italiana, per reggere all’urto del coronavirus e ripartire dalla pandemia, ha bisogno di interventi strutturali. Non di iniziative spot. “Chiediamo al Governo di essere ascoltati – è il commento che Danny D’Alessandro, direttore di Assopellettieri, affida a una nota –. Non c’è ad oggi la giusta considerazione delle serie difficoltà che gli imprenditori della moda, e della valigeria su tutti, stanno attraversando. Abbiamo proposte concrete a saldi di Stato invariati che potrebbero aiutare il settore a rimanere in piedi”.

In crisi

Con oltre 12 miliardi di fatturato nel 2019 e punte dell’87% di export, la pelletteria “rappresenta un fiore all’occhiello dell’economia italiana”, rivendica l’associazione. Gli effetti della pandemia sul settore italiano sono drammatici: il calo medio del fatturato si attesta sul 40%, mentre il segmento della valigeria ha perso fino all’80%. “Il mercato della valigeria è, ad oggi, sostanzialmente paralizzato – spiega Assopellettieri –. È necessario intervenire affinché la paralisi del mercato non determini una paralisi produttiva e un dramma occupazionale”.

L’attacco di Gabbrielli

Se queste sono le premesse, la borsa italiana non può valutare positivamente quanto fatto finora da Roma. “Il Governo sta adottando una serie di soluzioni per nulla strutturali e senza considerare gli effetti delle stesse sull’economia reale – afferma Franco Gabbrielli, presidente di Assopellettieri –. In particolare, quelle dei DL Ristori: sono stati distribuiti soldi a pioggia e un po’ a caso per tamponare la ferita, ma senza pensare alla cura, all’Italia del 2030. Faccio due esempi”. Quali? “Primo, lo ripetiamo da marzo: gli effetti di questa crisi si sentiranno per 20 anni – risponde –. Gli imprenditori del nostro settore hanno bisogno di accedere al credito da restituire in almeno 20 anni. I sei anni del DL Liquidità sono un palliativo”. E poi? “Secondo, nell’analisi del Governo sembra che il comparto del turismo si riduca ad alberghi e ristoranti – aggiunge – : ma che succede se gli aerei non volano e le persone non possono spostarsi? Succede che le persone non comprano neppure le valigie”.

La sofferenza della valigia

Gabbrielli sente il dovere di insistere sulla sofferenza della valigia. “Segnalo un aspetto che dà la cifra del problema: Bric’s, Roncato, Samsonite, Carpisa, le eccellenze rappresentate dalla nostra Associazione, producono una bella fetta del proprio fatturato interno grazie a vendite che usufruiscono del regime di Tax Refund. Quelle, cioè, effettuate in favore di cittadini extracomunitari che alla dogana si fanno rimborsare l’IVA. Oggi – conclude – tali vendite sono pari a zero. Questo segmento ha bisogno di essere ristorato esattamente come alberghi e ristoranti, ma il Governo ha lasciato il problema agli imprenditori”.

Immagine Shutterstock

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