Coach, Kors e la pelletteria premium negli USA: “Abbandonati gli sconti selvaggi, ora va tutto bene”, dice Canaccord

Il report lo firma Canaccord Genuity (analista e investment dealer canadese) e dipinge un panorama confortante per i brand USA della pelletteria. “Nei tre anni passati, Coach ha svolto un ottimo lavoro nella trasformazione del proprio business, così come ha fatto Michael Kors nell’intraprendere un percorso di trasformazione – scrive uno degli analisti, Camilo Lyon –: sono marchi leader che si sono concentrati sull’integrità di prezzo e sull’innovazione. La loro strategia ha portato benefici all’intero settore perché sta generando la corretta scala dei prezzi”. Canaccord ricorda come particolarmente critico, infatti, il periodo. “La corsa ai ribassi di aziende come Michael Kors aveva portato sugli scaffali borse vendute a 100 dollari, quando il loro prezzo pieno era 250. Questo aveva indotto Michael Kors a competere con modelli Steve Madden da 70-80 dollari, generando una prossimità di listino sbilanciata rispetto alla qualità”. La sintesi: “Nel biennio del crollo, Michael Kors aveva avuto un impatto negativo sul trend dell’intero segmento” scrive Lyon. Nelle ultime stagioni, invece, Kors ha riguadagnato “la sua immagine premium grazie a una migliore distribuzione e all’assorbimento di Jimmy Choo, mentre Tapestry ha portato Caoch fuori da negozi inadeguati, ottimizzando la distribuzione e imboccando la stessa strada con Kate Spade, dopo averla acquisita”. Infine, un post scriptum calzaturiero: “La crescita della borsa non toglierà mercato alla scarpa perché sono prodotti complementari” sebbene sulla categoria volteggi minacciosamente la politica tariffaria di Trump. Nella foto, lo store Coach di New York, lungo la Fifth Avenue, nei giorni della sua inaugurazione (2016). (pt)

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