Contraffazione, a Coach 5,5 milioni di risarcimento

5,5 milioni di dollari, è la cifra che il proprietario di un mercato all’aperto di Fort Lauderdale (Florida) dovrà corrispondere a Coach per aver venduto prodotti falsificati col marchio del brand newyorkese. Preston Henn, il proprietario, ha accettato la sentenza, emessa da una corte federale della Florida, al termine di un contenzioso legale che si era aperto nel 2004. Al di là dell’importo, ciò che rende significativa la sentenza riguarda la responsabilità del proprietario del mercatino, che non può trincerarsi dietro l’ignoranza riguardo alla provenienza del prodotto di marca. Inoltre, la diffusione nell’uso di stampanti tridimensionali sta accentuando la possibilità di soddisfare il mercato dei cosiddetti “superfalsi”, ovvero prodotti identici agli originali che, naturalmente, vengono realizzati con materiali di qualità inferiore che consente la vendita, ad esempio, di borse a 40 dollari il cui prezzo originale sarebbe di circa 600. Coach ha portato a giudizio 700 casi per contraffazione del marchio, ma questo è quello che rende l’azienda “particolarmente fiera perché era il più spinoso”. Swap Shop, il mercatino colpevole (nella foto), ospita 2mila venditori su un’area di 80 acri e ospita circa 12 milioni di visitatori all’anno. Susan Scafidi, direttore del Dipartimento Legale della Moda alla Fordham Law School, spiega che il successo di Coach ricade su due versanti: “L’affermazione della validità della legge relative al Trademark sul luogo di vendita fisico piuttosto che solo su internet; la responsabilità secondaria dei mercati rionali”. (pt)

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