Kate Spade punta ai 2 miliardi di dollari

Kate Spade punta ai 2 miliardi di dollari
Craig Leavitt, funzionario capo di Kate Spade, ha comunicato l’ambizioso progetto di raggiungere i 2 miliardi di budget entro il 2016 per l’azienda, che oggi ha nella pelletteria il 30% del fatturato. Durante la conference-call tenuta con gli analisti di Wall Street venerdì scorso, Leavitt ha ricordato che nel 2012 il brand ha versato nelle casse della casa madre, Fifth & Pacific, 469 milioni di dollari, ma che nel 2013 si prevedono incassi quasi doppi (mentre l’obiettivo a medio termine è addirittura di 4 miliardi). La cifra prevista per il wholesale è di 1,2 milioni, con tre gruppi a trascinare le vendite: Nordstrom, Bloomingdale’s e Neiman Marcus.
Nel precisare che le stime battono di 300 milioni le previsioni, uno degli analisti di Wedbush Securities, Corinna Freedman, ricorda che Kate Spade sta entrando nell’arredamento e ritiene che l’azienda “abbia fatto un gran lavoro nel trovare spazio e promuoversi sul mercato”. Il settore considera oggi Kate Spade (base a New York, con quasi 20 anni di esistenza) il principale concorrente di Coach. Ambedue le aziende, che iniziarono dalla pelletteria, stanno programmando l’ingresso nel total look.
Il 30% del fatturato di Kate Spade proviene dalle borse, la cui linea pelle viene realizzata in Italia, mentre quella in tessuto e nylon arriva da Cina, Taiwan e Filippine.
Il brand è distribuito in 205 negozi di 20 paesi, in 400 del wholesale, su e-commerce e in 12 Jack Spade punti vendita. Solo una minima parte della calzatura (iniziata nel 2000) è prodotta in Italia.

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